Rotoconcentratore: impianto di adsorbimento a portata variabile

Efficienza e flessibilità; in grado di autoalimentarsi

Il rotoconcentratore è un impianto di adsorbimento a portata variabile per l’eliminazione continua dei composti organici volatili (COV) da un flusso d’aria a bassa concentrazione, mediante adsorbimento dei COV con materiale adsorbente in zeolite idrorepellente e successivo rilascio dei COV stessi in un ridotto flusso d’aria riscaldato, ma più concentrato, per un successivo trattamento.

Scheda di dettaglio

Schema tecnico di funzionamento di un Rotoconcentratore. Dettaglio del Rotoconcentratore airTReco

Schema di funzionamento

L’aria a una bassa concentrazione di COV entra nella camera d’entrata attraversando un filtro che rimuove le polveri e le particelle in eccesso. Dalla camera d’entrata, l’aria passa attraverso il rotore dove vengono adsorbiti i COV, quindi l’aria depurata arriva nella camera d’uscita e tramite le tubazioni predisposte viene espulsa in atmosfera.

I COV adsorbiti, sono rimossi dal rotore facendo passare un ridotto flusso d’aria calda attraverso una parte del rotore nella direzione opposta al flusso d’aria principale che deve essere trattato, con il risultato di ottenere un flusso d’aria ridotto ma con una concentrazione di COV elevata (il rapporto di concentrazione ottenibile va da 5:1 a 20:1).

Il flusso d’aria utilizzato per questa operazione, viene prelevato a monte del rotore, ed è lo stesso che garantisce la fase di raffreddamento del rotore dopo la rigenerazione (vedi schema di funzionamento).

L’ulteriore trattamento a cui viene sottoposto il flusso concentrato è un processo di depurazione, normalmente, per questo scopo viene utilizzato un impianto termico rigenerativo.

VANTAGGI DEL ROTOCONCENTRATORE

Grazie al flusso d’aria da trattare opportunamente ridotto e concentrato, è possibile utilizzare un combustore di dimensioni notevolmente inferiori a quelle necessarie in assenza di rotoconcentratore.

Ne consegue, inoltre, un vantaggio economico dal punto di vista del risparmio energetico di gestione del combustore (autosostentamento del sistema di depurazione/combustione).

Foto di ruota di Rotoconcentratore airTReco per l’adsorbimento dei COV

Impianti con Rotoconcentratore - Referenze

Attività: Verniciatura, Impregnazione, Verniciatura fari, Verniciatura industriale plastica, legno e metallo, Automotive,Cantieri navali, Produzione occhiali, Produzione vernici, Produzione resine e affini, Industria flexografica, Industria rotocalcografica, Trattamento fibra di vetro

Inquinante: Solventi vari, Stirene

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Foto di dettaglio Rotoconcentratore airTReco per la riduzione del combustore per l’abbattimento dei COV e l’autosostentamento

Il rotoconcentratore è un tipo di impianto per l’eliminazione continua dei COV che viene utilizzato quando si ha un’elevata portata d’aria con una bassa concentrazione di solventi.

Grazie alla riduzione e concentrazione del flusso d’aria da trattare, il rotoconcentratore consente di utilizzare un combustore di dimensioni notevolmente più ridotte, garantendo un significativo vantaggio economico dal punto di vista del risparmio energetico di gestione del combustore, fino all’autoalimentazione del sistema di depurazione/combustione. Riduce anche la pressione ambientale come richiesto dalle normative.

Funzionamento

Fase 1: pre-filtrazione

L’aria a bassa concentrazione di COV entra nella camera d’entrata attraversando un filtro che rimuove le polveri e le particelle in eccesso.
Per salvaguardare la ruota, è indispensabile valutare quali polveri siano presenti nel flusso da trattare, e realizzare nel caso una filtrazione a bassa velocità e in più stadi.

Fase 2: adsorbimento

Dalla camera d’entrata, l’aria passa attraverso il rotore dove vengono adsorbiti i COV. L’aria da depurare attraversa la zeolite che, a temperature e umidità precise, ha la capacità di assorbire il solvente e depurare l’aria.

Fase 3: desorbimento

I COV adsorbiti sono rimossi dal rotore facendo passare un ridotto flusso d’aria calda attraverso una parte del rotore stesso in direzione opposta al flusso d’aria principale che deve essere trattato. L’aria di strippaggio carica di solvente viene quindi inviata all’ossidazione termica per il processo di depurazione.

Il ciclo ricomincia dalla FASE 1

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